lunedì 12 agosto 2013

Legambiente scrive al ministro Orlando

                                    5 agosto 2013

Alla cortese attenzione dell’on. Andrea Orlando

Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

Onorevole Ministro Orlando,

ci rivolgiamo a Lei perché ci troviamo in una situazione di grave emergenza, riguardante uno dei filoni di business della criminalità organizzata, quello di tombare rifiuti sotto l’asfalto delle nostre strade. E’ già accaduto sia in Campania che in altre regioni.

Nel 2011 l’ANAS compartimentale di Napoli affidò a un’impresa lavori per il rifacimento del manto stradale della S.S. Appia dal km 160 al km 164, inserendovi anche due rotonde stradali, nel Comune di Sessa Aurunca.

Dal mese di aprile 2013, Legambiente ha lanciato l’allarme per un presunto sversamento di rifiuti tossici sotto il manto d’asfalto tra il km 160 e il km 160,400. La notizia è stata ripresa e ampliata con ulteriori particolari sulla tipologia dei rifiuti stessi da parte di alcuni organi di stampa, i quali scrivevano, attribuendone la fonte a organi della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che si trattava di berillio, cadmio, asbesto, tungsteno, vanadio. Recatici al locale commissariato di P.S. ci è stato detto che erano in corso indagini, partite tra dicembre 2011 e gennaio 2012, e che erano stati effettuati, da parte dell’ANAS, carotaggi sul tratto suddetto nella primavera del 2012, ma che, sull’intera vicenda vigeva il segreto istruttorio. Per altri canali siamo venuti a conoscenza che l’illecito era stato rubricato come “disastro ambientale” e che due persone erano indagate.
Resta il fatto che il Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere., dott. Caparco, nello scorso mese di maggio, con provvedimento cautelativo reale, pressoché senza precedenti, poneva sotto sequestro l’area interessata, sulla quale si dovrebbero effettuare ulteriori carotaggi da estendere anche alle due rotonde.
Peraltro, trattandosi di sequestro cautelativo di un tratto di strada statale, come disposto dalla stessa autorità giudiziaria,
si è dovuto affrontare, ad opera della stessa ANAS, un piano alternativo di viabilità ove smistare il notevole flusso di traffico, anche pesante, che insiste sulla importante arteria stradale.
Da sottolineare che, accanto all’area sequestrata, vi sono campi a coltivazione intensiva di ortaggi che arrivano direttamente sulle nostre tavole.
Contemporaneamente a questi episodi ci risulta che due alti esponenti del Compartimento regionale dell’ANAS, sono stati trasferiti in altre regioni.
I fatti esposti hanno destato grande allarme nelle popolazioni della zona interessata, per cui, noi di Legambiente, con l’associazione Libera ed altre  associazioni e movimenti, abbiamo organizzato, il giorno 22 giugno scorso,  un sit-in di protesta nella zona in questione, reclamando il diritto di essere informati e di conoscere la verità sui materiali sversati, chiedendo ulteriori carotaggi effettuati da organismi indipendenti.
Alla manifestazione erano presenti:il Vescovo della Diocesi di Sessa Aurunca, i Sindaci di Sessa Aurunca, Cellole, Minturno, S.S. Cosma e Damiano, Castelforte, Spigno Saturnia, Coreno Ausonio con i rispettivi stendardi. Sono intervenuti, oltre alla relatrice di Legambiente, Giulia Casella, Padre Maurizio Patriciello, e il dott. Antonio Marfella oncologo dell’Isde,  che si stanno battendo per bonificare le “terre dei fuochi”.
Tutti insieme abbiamo preso l’impegno morale, davanti a tutti i cittadini che vi hanno partecipato, di non fermarci finché non verranno date le risposte che ci aspettiamo, perché a più di un anno dall’inizio delle indagini, pur essendo trapelate notizie sui materiali sversati sotto l’asfalto:
non sappiamo ancora se gli ortaggi coltivati in quei luoghi possono essere consumati, se l’acqua può essere bevuta e /o utilizzata per irrigazione; non sappiamo i nomi degli eventuali responsabili e degli indagati;
non sappiamo quale impresa ha effettuato i lavori; non sappiamo quali mezzi hanno effettuato i trasporti e da dove provenivano;  non sappiamo se, e comunque, ci sia, o ci sarà, un accertamento giudiziario, se non altro per smaltimento illecito.
E’ anche lecito chiedersi perché, nel momento in cui siano sorti anche soltanto sospetti su smaltimenti illeciti,non siano stati bloccati i lavori.
Chiediamo il Suo autorevole intervento perché venga fatta chiarezza al più presto su una vicenda che tiene in ansia intere popolazioni in un territorio martoriato da innumerevoli problemi di natura ambientale, come ha avuto modo di vedere personalmente nei suoi diversi viaggi degli ultimi mesi nella cosiddetta Terra dei fuochi.
In attesa di un Suo cortese riscontro, Le inviamo i nostri più cordiali saluti.

Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania

Sottoscrivono la presente lettera anche le seguenti associazioni e movimenti:

Libera Caserta - Referente Gianni Solino
Acli Terra - referente Michele Zannini Presidente nazionale
Gruppo Città Rinascita
Isde - Medici per l'Ambiente di Napoli-Caserta - Referenti Gaetano Rivezzi, Antonio Marfella
Comitato antinucleare Garigliano - Referente Massimo Penitenti
Comitato Don Peppe Diana - referente Valerio Taglione
Al di là dei sogni - referente Simmaco Perillo
Asd Ulisse - referente Marco Marraffino
Gruppo sociale S. Castrese - referente Giuseppe Pietrantuono
Associazione Culturale Ars Nova - referente Gennaro Marotta
Centro Socio Culturale Quartiere Duomo - referente Valentino Gramegna
Generazione Aurunca - referente Enrico Forte
Comitato Genitori Cellole - referente Roberto Verrengia
Ass. Amici in Movimento - referente Marco Sorbo
Lavoratori Formenti - referente Catalano Roberto
Anime di Strada - referente Anna Grella
Progetto Fraternità - referente Giovanni Monteasi
Associazione Atargatis - referente Marco Tarantino
Consorzio NCO (Nuova Cucina Organizzata) - referente Giuliano Ciano
Big Brother ambiente - referente Peppe Vitale

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